mercoledì 13 febbraio 2013

Chichibio cuoco



Chichibio cuoco
E’ questa una delle novelle più note del Decameron. Il protagonista è Chichibio, un cuoco chiacchierone e piuttosto leggero che, per amore di Brunetta, “una femminetta dalla contrada”, si mette nei guai. Grazie però alla sua prontezza di spirito che gli fa pronunciare una risposta arguta e inaspettata, riesce a calmare l’ira del padrone e a evitare così la meritata punizione.
      Currado Gianfigliazzi1, sì come ciascuna di voi e udito e veduto puote2 avere, sempre della nostra città3 è stato nobile cittadino, liberale e magnifico4, e vita cavalleresca tenendo, continuamente in cani e in uccelli s'è dilettato, le sue opere maggiori al presente lasciando stare5. Il quale con un suo falcone avendo un dì presso a Peretola6 una gru ammazzata, trovandola grassa e giovane, quella mandò ad un suo buon cuoco, il quale era chiamato Chichibio7, ed era viniziano8, e sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse e governassela9 bene. Chichibio, il quale come nuovo bergolo era così pareva10, acconcia11 la gru, la mise a fuoco e con sollicitudine a cuocerla cominciò. La quale essendo già presso che cotta e grandissimo odor venendone, avvenne che una feminetta della contrada, la qual Brunetta era chiamata e di cui Chichibio era forte innamorato, entrò nella cucina; e sentendo l'odor della gru e veggendola12, pregò caramente13 Chichibio che ne le14 desse una coscia.
      Chichibio le rispose cantando e disse: "Voi non l'avrì da mi15, donna Brunetta, voi non l'avrì da mi".
      Di che donna Brunetta essendo un poco turbata16, gli disse: “In fè di Dio, se tu non la me dai, tu non avrai mai da me cosa che ti piaccia”; e in brieve le parole furon molte17; alla fine Chichibio, per non crucciar la sua donna, spiccata18 l'una delle cosce alla gru, gliele diede.
      Essendo poi davanti a Currado e ad alcun suo forestiere19 messa la gru senza coscia, e Currado maravigliandosene, fece chiamare Chichibio e domandollo che fosse divenuta l'altra coscia della gru20; al quale il vinizian bugiardo subitamente rispose: “Signor mio, le gru non hanno se non una coscia e una gamba”.
      Currado allora turbato disse: “Come diavol non hanno che una coscia e una gamba? Non vid'io mai più gru che questa?21”.
      Chichibio seguitò: “Egli è, messer, com'io vi dico; e quando vi piaccia, io il vi farò veder ne’ vivi22”.
      Currado, per amor dei forestieri che seco aveva, non volle dietro alle parole andare23, ma disse: “Poi che tu di’24 farmelo vedere ne’ vivi, cosa che io mai più non vidi né udii dir che fosse, e io il voglio veder domattina se sarò contento; ma io ti giuro in sul corpo di Cristo, che, se altrimenti sarà,  io ti farò conciar in maniera che tu con tuo danno ti ricorderai, sempre che tu ci viverai25, del nome mio”.
      Finite adunque per quella sera le parole26, la mattina seguente come il giorno apparve, Currado, a cui non era per lo dormire l'ira cessata, tutto ancor gonfiato27 si levò e comandò che i cavalli gli fosser menati28; e fatto montar Chichibio sopra un ronzino29, verso una fiumana30, alla riva della quale sempre soleva in sul far del dì vedersi delle gru, nel menò31 dicendo: “Tosto32 vedremo chi avrà iersera mentito, o tu o io”.
      Chichibio, veggendo che ancora durava l'ira di Currado e che far gli convenia pruova della sua bugia33, non sappiendo come poterlasi fare34, cavalcava appresso a Currado con la maggior paura del mondo, e volentieri, se potuto avesse, si sarebbe fuggito; ma non potendo, ora innanzi e ora addietro e da lato si riguardava, e ciò che vedeva credeva che gru fossero che stessero in due piedi.
      Ma già vicini al fiume pervenuti, gli venner prima che ad alcun vedute35 sopra la riva di quello ben dodici gru, le quali tutte in un piè dimoravano36, si come quando dormono soglion fare; per che egli prestamente mostratele a Currado, disse: “Assai bene potete, messer, vedere che iersera vi dissi il vero, che le gru non hanno se non una coscia e un piè, se voi riguardate a quelle che colà stanno.”
      Currado vedendole disse: “Aspettati37, che io ti mosterò che elle n'hanno due”; e fattosi alquanto più a quelle vicino gridò:”ho ho”; per lo qual grido le gru, mandato l'altro piè giù, tutte dopo alquanti passi cominciarono a fuggire, laonde38 Currado rivolto a Chichibio disse: “Che ti par, ghiottone? Parti39 ch'elle n'abbian due?”
      Chichibio quasi sbigottito, non sappiendo egli stesso donde si venisse40, rispose: “Messer sì, ma voi non gridaste ho ho  a quella di iersera; ché se così gridato aveste, ella avrebbe così l'altra coscia e l'altro piè fuor mandata, come hanno fatto queste”.
       A Currado piacque tanto questa risposta, che tutta la sua ira si convertì41 in festa e riso, e disse: “Chichibio, tu hai ragione, ben lo dovea fare”.  
 Così adunque con la sua pronta e sollazzevol42 risposta Chichibio cessò la mala ventura e paceficossi col suo signore43.

  1. Currado Gianfigliazzi: personaggio realmente vissuto appartenente a una ricca e famosa famiglia di banchieri fiorentini; fu contemporaneo di Boccaccio.
  2. puote: può.
  3. nostra città: si tratta di Firenze.
  4. liberale e magnifico: generoso e dedito a una vita splendida.
  5. continuamente… stare: continuamente si è divertito ad andare a caccia con i suoi cani e i suoi uccelli (falconi) per non parlare ora delle opere più importanti da lui compiute.
  6. Peretola: borgata non molto lontana da Firenze.
  7. Chichibio: probabilmente si tratta di un soprannome e va pronunciato Chichibìo, con l’accento sull’ultima i.
  8. viniziano: veneziano.
  9. governassela: la cucinasse.
  10. il quale…pareva: il quale era veramente un chiacchierone un po’ sciocco, come sembrava.
  11. acconcia: preparata.
  12. veggendola: vedendola.
  13. caramente: caldamente.
  14. ne le: gliene.
  15. Voi non l’avrì da mi: voi non l’avrete da me.
  16. turbata: indispettita, offesa.
  17. le parole furon molte: il battibecco durò a lungo.
  18. spiccata: staccata.
  19. forestiere: ospite.
  20. domandollo…gru: gli domandò che cosa fosse accaduto all’altra coscia della gru.
  21. Non vid’io… questa?: pensi forse che io non abbia mai visto altre gru che questa?
  22. io il vi … vivi: io ve la farò vedere nelle gru vive.
  23. non volle…andare: non volle continuare la discussione.
  24. di’: dici.
  25. sempre che tu ci viverai: finchè vivrai.
  26. le parole: le discussioni.
  27. gonfiato: pieno di rabbia.
  28. menati: portati, condotti.
  29. ronzino: cavalo di poco pregio.
  30. fiumana: fiume.
  31. nel menò: lo condusse.
  32. Tosto: subito.
  33. e che far…bugia: e che gli conveniva dare dimostrazione che quello che aveva detto era vero.
  34. non sappiendo…fare: non sapendo come cavarsela.
  35. gli venner…vedute: gli capitò di vedere prima di qualsiasi altro.
  36. dimoravano:stavano.
  37. Aspettati: aspetta un momento.
  38. laonde: per la qual cosa.
  39. Parti: ti pare.
  40. donde si venisse: da dove gli venisse quella risposta.
  41. si convertì: si trasformò.
  42. sollazzevol: divertente.
  43. cessò…signore: scampò alla cattiva sorte e si rappacificò con il suo signore.

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