martedì 1 ottobre 2013

Attitudini e interessi.






Il noto scrittore
francese Daniel Pennac,
nato nel 1944, ha
insegnato per oltre
trent'anni.
   In Diario di scuola,
da cui è tratto il brano,
parla di sé e del proprio
rapporto
con la scuola.


Ero un somaro
Daniel Pennac
Insomma, andavo male a scuola. Ogni sera della mia in­fanzia tornavo a casa perseguitato dalla scuola. I miei voti sul diario dicevano la riprovazione1 dei miei mae­stri. Quando non ero l'ultimo della classe, ero il penul­timo. (Evviva!) Refrattario2 dapprima all'aritmetica, poi alla matematica, profondamente disortografico3, poco incline4 alla memorizzazione delle date e alla localizza­zione dei luoghi geografici, inadatto all'apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro (lezioni non stu­diate, compiti non fatti), portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport né peraltro da alcuna attività parascolastica5. «Capisci? Capisci o no quello che ti spiego?» Non capivo. Questa inattitudine6 a capire aveva radi­ci così lontane che la famiglia aveva immaginato una leggenda per datarne le origini: il mio apprendimento dell'alfabeto. Ho sempre sentito dire che mi ci era voluto un anno intero per imparare la lettera a. La lettera a, in un anno. Il deserto della mia ignoranza cominciava al di là dell'invalicabile7.
«Niente panico, tra ventisei anni padroneggerà perfetta­mente l'alfabeto.»
Così ironizzava mio padre per esorcizzare8 i propri timori.


Eppure, esteriormente, pur non essendo agitato, ero un bam­bino di grande vivacità che amava giocare. Bravissimo alle biglie e agli aliossi9, imbattibile a palla prigioniera, campione del mondo nelle battaglie di cuscini, amavo giocare. Piuttosto chiacchierone e ridanciano10, diciamo pure burlone, mi face­vo degli amici a tutti i livelli della classe, fra i somari, certo, ma anche fra le teste di serie11 - non avevo pregiudizi. Più di qualunque cosa, alcuni insegnanti mi rimproveravano questa

allegria. Oltre che privo di bravura, ero anche pieno di inso­lenza12. Il minimo della buona educazione, per un somaro, è essere discreto: nato morto sarebbe l'ideale. Ma la vitalità era vitale per me, se così si può dire. Il gioco mi salvava dall'ama­rezza che provavo non appena ripiombavo nella mia vergogna solitaria. Mio Dio, la solitudine del somaro nella vergogna di non fare mai quello che è giusto! E il desiderio di fuggire... Ho provato presto il desiderio di fuggire. Dove?
 Non è chiaro: diciamo fuggire da me stesso, tuttavia dentro di me. Ma in un io che fosse accettato dagli altri.
Daniel Pennac, Diario di scuola, trad. di Yasmina Mélaouah, Feltrinelli, Milano 2008


1.riprovazione:
disapprovazione, critica.
2.refrattario: che oppone resistenza, restio.
3.disortografico: con
difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in scrittura.
4.incline: predisposto, propensa
5.parascolastica: che
affianca e integra l'attività didattica svolta a scuola.
6.inattitudine: incapacità.
7.invalicabile: insuperabile, insormontabile.
8.esorcizzare: scacciare.
9.aliossi: gioco in cui piccoli ossi vengono utilizzati come se fossero dadi.
10.ridanciano: allegro, gioviale.
11.teste di serie: i migliori.
12.insolenza: mancanza di rispetto per gli altri, impertinenza.


UN ALUNNO PER NIENTE PROMETTENTE

Non sempre le persone che hanno avuto successo nella vita hanno dimostrato fin dalla prima infanzia di possedere spiccate doti di intelligenza o talento. Rispondi  alle domande su quanto raccontato da Pennac.

1.                         Gli insegnanti che giudizio danno del protagonista?

2.                            In che cosa Pennac era bravo da piccolo?

3.                            Come descrive il proprio carattere?

4.                            Come vive gli insuccessi scolastici?

5.                            Come commenta il padre le difficoltà scolastiche del figlio?
FUTURO IMPREVEDIBILE
      Daniel Pennac, da piccolo, non avrebbe mai immaginato che da grande avrebbe amato tanto la scuola da diventare insegnante, né tanto meno che sarebbe diventato uno scrittore conosciuto in tutto il mondo. Quale futuro assolutamente inaspettato potrebbe toccare a te? Immagina qualcosa che adesso ti sembra del tutto incredibile e al di fuori della tua portata e scrivi un breve testo.


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